Sagra del Castagnolo
La Sagra del Castagnolo è una manifestazione molto particolare che si festeggia la 3a domenica di Quaresima.
Si tratta di un "carnevale di mezza quaresima" e deriva in pratica dalla tradizione contadina di alleggerire il lungo periodo di sacrifici che precede la Pasqua con una festa.
In genere i contadini si raccoglievano nei casolari più grandi ed il sabato di mezza quaresima ballavano e tiravano fino a tarda notte, per ricominciare poi il giorno dopo le loro penitenze quaresimali.
A Monte San Vito a cavallo degli anni cinquanta e sessanta si è a poco a poco fusa questa tradizione con il "lunedì del carnevale" che era un carnevale molto importante per la nostra zona e che ospitava i primi carri allegorici in carta pesta costruiti in cantieri improvvisati nelle borgate monsanvitesi.
Nasce così, ufficialmente nel 1965, la prima edizione della Sagra del Castagnolo che è il tipico dolce carnevalesco della nostra comunità e che consiste in un impasto di uova zucchero farina scorze di limone ed aromatizzato con una goccia di mistrà, il tutto fritto in piccole porzioni in abbondante olio.
Negli anni la Sagra segue le mutazioni delle abitudini arrivando in alcune edizioni ad una pura esibizione canora di cantanti o complessi più o meno conosciuti, mantenendo però uno spazio anche se a volte veramente molto esiguo, dedicato comunque alle maschere.
Dalla edizione del 1994 il Comitato Direttivo della Pro Loco Monsanvitese, nata nel 1967 per occuparsi della organizzazione della festa, decide il ritorno alle origini.
La Sagra del Castagnolo si divide oggi in tre parti, il primo pomeriggio è dedicato alla sfilata dei gruppi mascherati, senza carri allegorici; la seconda parte, invece, permette al visitatore di ascoltare musica dal vivo o partecipare ai giochi organizzati dai gruppi mascherati o, più semplicemente, di visitare il centro storico di Monte San Vito e gustare le leccornie servite negli stands gastronomici, con particolare evidenza al principe della Sagra, che è appunto il castagnolo.
Infine l'ultima parte, nel tardo pomeriggio, prevede un divertentissimo "lancio delle salsicce col paracadute" che ha permesso alla Sagra di ritornare a riempire le vie di Monte San Vito di curiosi e appassionati che provengono da tutta l’Italia.
Si tratta della "rievocazione" di un fatto realmente accaduto negli anni cinquanta durante una edizione del "lunedì del carnevale", quando i goliardici organizzatori del tempo decisero di allietare il folto pubblico presente con una serie molto originale di lanci di salsicce, legate con piccoli paracadute, dalle finestre dei palazzi della centrale Piazza della Repubblica.
L'idea di sostituire i dolciumi con molto più pratici salumi piacque al punto che negli anni a seguire il lancio fu affiancato da altre due iniziative, sempre a base di salumi.
La prima consiste in una pesca effettuata dal palco centrale con lunghe canne di bambù alla sommità delle quali è legato un filo con un salame che viene penzolato sopra le teste della folla sino a quando qualcuno non riesce ad agguantarlo.
Infine, ricordo che siamo quasi al novecentosessanta, si pensa di accostare gli "oggetti non identificati" alla festa paesana e così una fune che parte dalla sommità della torre civica fino a scendere nella pubblica piazza, permette ad un "disco volante", di scendere dal mistero del mondo stellato, che consiste in un lungo cavo dalla torre civica fino ai giardini pubblici sottostanti, portando legato sotto di sé un presente per gli abitanti della terra: una sfilza di salsicce.
Questi simpatici eventi sono ritornati ad essere la caratteristica che, nonostante a volte il freddo, raccoglie in piazza migliaia di giovani che si divertono e che credono a stento, di trovarsi di fronte ad un gioco di quasi mezzo secolo fa.